- Non c'è un vocabolario della lingua degli angeli. Devi per forza essere un angelo. Dopo la Caduta (intendo la prima, la mia caduta, quella con tutti gli effetti speciali) noi - io e i miei seguaci rinnegati - ci siamo accorti che il nostro linguaggio era cambiato e le nostre bocche si erano adattate a una sua variante; più gutturale, piena di fricative e sibilanti, ma meno effemminata, me no divina. La nuova lingua, insieme a un secolo o due di laringiti, ci diede l'ironia. Non potete immaginare che sollievo è stato. Egli stesso, qualsiasi cosa abbia disposto per Sè, non ha alcun senso dell'umorismo. La perfezione lo esclude (le battute funzionano grazie al divario fra ciò che è immaginabile e cio che realmente è, dunque necessariamente escluse dal menù per un Essere che effettivamente è tutto cio che può immaginare: tanto più quando Egli tutto ciò che Egli può immaginare è ogni cosa immaginabile). Il Cielo ci ha ascoltato schiamazzare, quaggiù, a ogni presa di giro e ridacchiare delle nostre battute; ho visto gli sguardi, il sospetto che si siano persi qualcosa. Ma si allontano sempre, Gabriele per esercitarsi col corno e Michele con i pesi. La verità è che sono timidi. Se ci fosse un modo sicuro per scendere -un'uscita di sicurezza (bum-bum) - ci sarebbe più di una manciata di disertori che busserebbe in punta di piedi alla mia porta. Lasciate ogni speranza o voi che entrate, sì, ma preparatevi a una grassa risata, miei cari.
Glen Duncan - Io sono il diavolo
jan 13 2011 ∞
jan 28 2011 +