• via guido reni
  • quintinio sella (910)
  • villa adriana
  • COPPEDè: Fontana delle Rane, la Palazzina del Ragno, il Villino delle Fate
  • GIOCHI DI PROSPETTIVA CON IL CUPOLONE: In via Piccolomini, situata alle spalle dell'Aurelia Antica, si può fare un divertente gioco di prospettiva con il Cupolone. Arrivando dal fondo della strada potrete osservare la magnifica vista sulla cupola che vi sembrerà grande e più vi avvicinate e più sarà piccola
  • cimitero acattolico: Dominato dalla Piramide di Caio Cestio, costruita in soli 330 giorni intorno al 12 a.C., il Cimitero Acattolico è, fra quelli in funzione, tra più antichi d’Europa. In 301 anni di storia, all’ombra dei suoi cipressi, sono state sepolte più di 4000 persone provenienti da ogni angolo della terra. Sulle pietre tombali sono riportati epitaffi in oltre 15 lingue, alcuni di rara intensità. Uno per tutti quello sulla pietra tombale di Keats, che a onor del vero non riporta il suo nome: “Questa tomba contiene i resti mortali di un GIOVANE POETA INGLESE che, sul letto di morte, nell’amarezza del suo cuore, di fronte al potere maligno dei suoi nemici, volle che fossero incise queste parole sulla sua lapide: “Qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua”. In questo giardino dove le pietre parlano sono presenti quasi tutte le fedi del pianeta, compreso lo Zoroastrismo. Dichiarato nel 1918 Zona Monumentale d’Interesse Nazionale, nel 2005, dati gli altissimi costi di gestione, è stato inserito nei 100 luoghi al mondo a maggior rischio di estinzione. Qui riposano i poeti John Keats e Percy Bysshe Shelley, Antonio Gramsci e il figlio di Goethe. E sempre qui è sepolto il celebre artista Jannis Kounellis, morto lo scorso 16 febbraio, fra i più importanti protagonisti dell’arte contemporanea del XX secolo. Passeggiare qui la mattina presto, quando le ombre sono lunghe, regala emozioni di rara intensità. Poco distante c’è il “Monte dei Cocci”, una gigantesca discarica romana di anfore rotte. Ingresso principale per i visitatori Via Caio Cestio, 6. Orario di Ingresso Lunedi – sabato 9:00 – 17:00 (ultimo ingresso 16:30). Domenica e festivi 9.00 – 13.00 (ultimo ingresso 12.30) N.B.: Il cimitero resterà chiuso da venerdì 11 a domenica 20 agosto.

ape barberina pantheon In una stradina che porta a piazza Capranica, non molto lontano dal Pantheon, c’è la rovina di una piccola colonna trafitta dalla spada dal leggendario Cavaliere Orlando, proprio quel glorioso cavaliere le cui gesta sono cantate nelle vecchissime Chanson de Roland composte nel XI secolo. La colonna è stata trafitta dalla sua spada, la Durlindana, e il marmo conserva questa traccia del suo passaggio.

Tra i 2 milioni di sanpietrini che compongono l’enorme piazza di San Pietro, si nasconde un sanpietrino molto particolare noto ai romani come “Il cuore di Nerone”. Si tratta di un piccolissimo bassorilievo a forma di cuore trovato da alcuni bambini e sopranominato in questo modo per nessun motivo particolare. È conosciuto anche con i nomi di “Cuore di Bernini” e “Cuore di Michelangelo” e le leggende che corrono su questa piccolissima opera d’arte sono numerosissime. Secondo la prima è opera di Bernini in segno di un amore mai trovato, la Seconda narra che è frutto del lavoro di Michelangelo come simbolo di un amore infranto, un’altra leggenda ancora dice che fu una donna a crearlo per ricordare il marito condannato a morte ingiustamente… Intraprendere la ricerca senza una minima traccia è un’impresa impossibile data la sua piccolezza nel complesso della piazza. Il cuore di Nerone si trova nel Libeccio della Rosa dei Venti piantata nella piazza, è passata sotto milioni di occhi ma è stata identificata poche volte. sul selciato di San Pietro ci sono delle lastre che indicano i venti pensa a quello più caldo e che giunge dal mare.... Lì vicino trovi il cuore

Accanto all’Aurelia antica, si trova questa strada che affaccia sulla cupola della Basilica di San Pietro. Da questa strada, la vista sulla cupola è nettamente superiore rispetto a qualsiasi altro posto, perfino quella dalla piazza proprio davanti la basilica. La curiosità di questa strada è che nasconde un particolare gioco di architettura creando così un incredibile illusione ottica. Infatti, passeggiando per la strada, più ci si avvicina alla Basilica e più questa sembra allontanarsi e viceversa, più ci si allontana e più si ingigantisce.

Una Chiesa paleocristiana magnifica. Molto vicino al Circo Massimo, catapulta in un antico passato. Il paesaggio è indescrivibile, la strada che conduce alla basilica toglie il fiato. È un luogo semi-nascosto, abbastanza sconosciuto e, per qualche assurdo motivo, nonostante sia in pieno centro, è silenzioso. Sedersi nella piazzetta davanti alla chiesa nella quiete più totale è pace per i sensi. La Basilica, oltre ad essere affascinante da visitare, ha custodito un segreto meraviglioso per secoli, che è venuto alla luce solo nel 1887. Durante degli scavi alla ricerca delle tombe dei martiri, furono scoperte una ventina di stanze appartenenti ad antiche domus romane, tutte affrescate. Gli eleganti affreschi di Proserpina e di putti si intrecciano con affreschi di tema cristiano, a loro volta decorate in maniera non cristiana tra ghirlande, geni alati e uccelli. Uno spettacolo indescrivibile.

Palazzo Spada non è segreto, tanto meno sconosciuto. Ma al suo interno, pochi sanno che è custodito un piccolo gioco di architettura del grande Borromini. Plasmò un capolavoro di trompe-l’oeil di falsa prospettiva nell’androne. Affacciandosi, corre un lunghissimo corridoio di circa 37 metri, maestosamente decorato in stile barocco che affaccia su un giardino che circonda un enorme statua. In realtà, il corridoio è lungo solo 8 metri e la statua solo 60 cm. L’architetto fu aiutato dal padre matematico, il risultato è a dir poco sorprendente.

La casa dei Mostri è il simpatico soprannome attribuito a Palazzetto Zuccari per la sua particolarissima architettura. Il portone di via Gregoriana è incorniciata da una testa con la bocca spalancata, scolpita per far orrore a chi la attraversa. Una specie di porta infernale dantesca che doveva contrastare la meravigliosa atmosfera paradisiaca dell’interno del palazzo. Capriccio artistico di Federico Zuccari, il palazzetto non è una tappa frequente sulle guide turistiche, ma è un luogo assolutamente da visitare. Le sale hanno ospitato anche uno dei poeti più importanti della letteratura italiana, Gabriele D’annunzio. Il poeta racconta della sala Hertz della casa dei mostri nel suo romanzo “Il Piacere”.

feb 2 2016 ∞
aug 28 2017 +