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-in grassetto i film che consiglio / che amo
-(fra parentesi i film che non ho visto per intero)
-col + i film che avevo già visto

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  • I pilastri della società - Ibsen (Gabriele Lavia) Bellissimo immediato e coinvolgente. Grande scenografia, grande regia, grandi luci e un bel testo col personaggio lesbico. 3 ore e mezza e non sentirle.
  • Le sorelle Macaluso (Emma Dante) Inizio piuttosto criptico ma dramma che impenna. Bravi gli attori, anche se ho un po' sofferto la ragazza pugliese che tentava il siciliano. D'effetto il padre e la madre che ballano in sottoveste e il ragazzino. Incredibile l'emozione che ho provato alla fine, quando tutta la storia era stata raccontata e i morti facevano le loro danze. Molto vero, molto siciliano.
  • Il servitore di due padroni - Goldoni (Antonio Latella) Bellissima, difficile e odiata da tutti i presenti in sala, questa riflessione sul nostro bisogno di etichettarci per rapportarci agli altri e riconoscerci. Io l'ho trovato emozionante e dritto al punto, sempre motivato anche nelle scelte più azzardate: il faro e l'impossibilità di guardare, la ripetizione del testo a velocità accelerata, lo smarrimento, lo smontare la scena, l'ambiguità sessuale e il cercare di giungere alla verità eliminando ogni orpello. Decostruire il pubblico con le uscite dei numerosi esasperati poi era la ciliegina sulla torta.
  • Woyzeck - Büchner (Tamás Ascher / Tom Waits) Surreale piacere, inaspettato e fisico, con attori incredibilmente bravi nel recitare e nel cantare.
  • Le lacrime amare di Petra Von Kant - Fassbinder (Martin Kušej) Sul ring Petra Von Kant muscolosa oltre misura cammina fra centinaia di bottiglie di vetro finche comincia ad urtarle romperle tagliarsi coi vetri, luci stroboscopiche e una donna nuda legata bondage appesa al soffitto, Cohen canta Dance me to the end of love mentre le due fanno l'amore in scena prima di ricominciare a gridarsi insulti in tedesco, materassi cadono dall'alto. La traduttrice simultanea però era un'incapace.
  • Oscura immensità - Carlotto (Gassman - Scarpati) Contando che Scarpati è comunicativo come una bietola e il testo di Carlotto è grossolano lo spettacolo è piacevole grazie ad una scena studiata e ben triangolata ed allo stratagemma delle proiezioni (persone, insegne, fotografie, sangue) sul telo a mo di sipario.
  • L'ispettore generale - Gogol' (Damiano Michieletto) Il testo un brodo allungato e se il sindaco e sua moglie erano bravi gli altri attori li ho trovato poco convincenti e talvolta irritanti. Grande regia, molto bella la scelta del bar e del relativo allestimento, ma poco convincente la festa in piscina.
  • Giorni felici - Beckett (Nicoletta Braschi) Il primo testo di Beckett che trovo davvero interessante, con lei imprigionata nella terra, contraddittoria ed ipocrita. E' tutto funzionale alla decostruzione del teatro. Grande testo pur se con una scenografia deludente che le pietre delle terra sapevo farle meglio io che per carità motivatissimo così però che pena.
  • Quartett - Müller (Valter Malosti) Bravissima Laura Marinoni su un testo con un seconda metà debole e confusa. Scena mediamente brutta oltre che fastidiosamente velata. Oltretutto rappresentazione estremamente lateralizzata che la prossima volta se lo guardasse Malosti da un bel palco laterale.
  • Il ritorno a casa - Pinter (Paolo Graziosi) Un testo ed una recita che dovevano essere troncati a metà. Uno spettacolo troppo lungo (2 ore e mezza) con una recitazione noiosa ad un volume basso.
oct 31 2013 ∞
apr 14 2016 +