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"Volevo dire che io la voglio, la vita, farei qualsiasi cosa per poter averla, tutta quella che c'è, tanta da impazzirne, non importa, posso anche impazzire ma la vita quella non voglio perdermela, io la voglio, davvero, dovesse anche fare un male da morire è vivere che voglio. Ce la farò, vero? Vero che ce la farò?" (Oceano Mare)

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Kijomi roleplay (PG in roleplay)
Wolf to do (On Going)

ovvero, l' autrice di fanfiction che mi ha fatto piangere di più in assoluto da quattro anni a questa parte.

Have a little fairy tale

  • Io lotterei per diventare il motivo che cerchi.
  • “Io non sono mai pentito di niente. Di niente, quando si trattava di te, Dio santo, che sei sempre stata così perfetta, così meravigliosa, che persino ora, persino adesso… persino poco fa… ti ho detto che era finita, ti ho detto che doveva andare così… ma ero convinto, certo, sicuro… che in fondo ce l’avremmo fatta, una parte di me l’ha sempre pensato… e se fossi entrata qui dentro, un giorno qualunque, un giorno qualsiasi, un giorno pure che avessi avuto moglie, figli, cane e casa di proprietà, e mi avessi detto che volevi stare con me… io avrei mandato sempre e tutto a fanculo, pur di averti anche altri cinque secondi, fossi pure entrata quando avessi avuto novant’anni e dieci giorni da vivere davanti…” [cit. Draco; XLI capitolo]
  • “Era l’amore, quel tipo di amore, che Blaise non poteva darle. […] Perché, per lei, nessuno avrebbe cambiato il mondo. ”
  • «Si sarebbe innamorato dei suoi occhi, della sua risata, dell’effetto che ha di rendere tutto buono e tutto migliore; si sarebbe innamorato del modo buffo che ha sempre di andare avanti e di continuare ad avere speranza. E si sarebbe innamorato di come lei ama sempre senza odiare mai, anche se le spezzi il cuore in mille pezzi.»
  • Sono follemente innamorata dell’uomo che piange per un’altra, aggrappandosi a me, come se stesse annegando.
  • Alza il capo, guardami, inarca il sopracciglio ed ostenta ogni tua dote, Granger. Dimmi che sono un idiota, dimmi che non mi credi, dimmi qualsiasi cosa che mi faccia innervosire. O che mi faccia sorridere, mentre cerchi di essere implacabile, e sembri solo un buffo pesce palla in posizione da combattimento. Fammi desiderare di sbatterti per strada, fammi smettere questa ironia fastidiosa anche su mio padre, che non so da dove mi venga. O meglio, lo so da dove mi viene.Mi viene dal pensiero che tu mi liberi da questo senso di colpa. Stupido, inutile, lercio. E dal desiderio. Che tu sorrida ancora.Sii il dannato tormento dell’inferno, sii una schiavitù immorale, sii una droga insulsa… ma sorridi, Granger, dannazione. Che diamine mi stai facendo, Hermione Granger?
  • Quando ogni cosa è conclusa, quando tutto sembra essere finito, ti resta sempre un minimo istinto di sopravvivenza quasi… e non vorresti aver detto quello che hai detto, fatto quello che hai fatto, pensato quello che hai pensato. Ti dici che non interessa nulla, basta che tutto torni come prima, basta poter tornare indietro, basta questo… e, nonostante tra le dita, vedi il tempo passato che ti scivola come sabbia scura, davvero tenti di riafferrarlo. Ma se liberi certe parole e certi pensieri, essi non ritorneranno mai indietro. Anelata la libertà per millenni, non si faranno mai più catturare da te.
  • Ed ogni paura di volare mi è evaporata dal cuore, come se librassi io stessa per la gioia. Mentre intravedo dopo cinque anni Londra, mentre mi si avvicina con i suoi colori e suoni che non ho mai smesso di ricordare, stringo forte mio figlio tra le braccia e la mia borsa da viaggio.Il mio solo bagaglio.Cinque regali di Natale, cinque regali di compleanno e novecento tredici lettere. (cap XXXI)
  • Soffrire è sempre meglio del niente. E forse c’è chi ha ragione a dire che è meglio amare e perdere, che non amare affatto. Ora ne capisco appieno il senso. Vale davvero la pena essere innamorata di Draco Malfoy.
  • E lui che mi stringe dopo avermi detto che lotterebbe per diventare il motivo che cerco. Il motivo per farmi restare. Quello è stato il momento più bello della mia vita. E ora, so che stai lottando per esserlo. Stai lottando per farmi restare nella tua vita. Ti sei buttato in acqua per questo. Ma tu lo sei già, Draco. Sei il motivo per restare io stessa in vita.
  • Come se nemmeno la parola innamorata bastasse... ... come dire mare, e sapere che in quella parola ci può essere al massimo l’eco di una goccia d’acqua salata. Non gli abissi inesplorati, non la vita brulicante, non le onde eterne, non la spuma vivace… e, ad ogni ulteriore aggettivazione, trovarne sempre un’altra, mai sufficiente. Ecco... io… se dico innamorata e basta, credo quasi di dimenticare qualcosa.
  • Io non posso tornare a casa. LO vedrei in ogni dannata parete vuota [...]. Lo sentirei nella carezza dell'accappatoio sulla mia pelle, dopo la doccia. Lo respirerei nel profumo della pioggia, entrato dalla finestra lasciata aperta. Ovunque, se restassi sola, lui s'impossesserebbe del vuoto intorno a me.
  • Che succede a quelle che vanno al ballo e non vengono scelte? Che cosa fanno, dopo, quando escono nell’aria crudele della notte? Quando sono… sole?
  • "Adesso non c’era più niente che le unisse. Nemmeno lui. Nemmeno quell’amore. Quello, per Helena, era stato egoista, insensibile, sordo, cieco. E l’aveva uccisa. Quello, per Hermione, era stato supremo, inconfessabile, nascosto, luminoso.E l’aveva salvata. Sussurrò alla pioggia e al vento il suo segreto, lo sussurrò al passante distratto che passava velocemente, non degnandolo di uno sguardo. Lo sussurrò a sé stesso e si impose di dimenticarlo subito dopo. “Ti amo Hermione Jane Granger… e cercherò di amarti il più a lungo possibile… fino a quando sarai lontana da me…”." (cap. XXVIII)
  • "Ha visto tanta gente morire… chi hai tenuto tra le braccia, mentre moriva? Chi ancora muore ogni giorno nelle tenebre dei tuoi occhi?'' (Hermione su Draco)
  • "Per questo, Draco, vivi, vivi anche per me. Ed ama anche per me."

Thema probandum

  • “O ad una gelida mattina di inizio estate, che ti chiedi se davvero sia giugno oppure non sia tornato l’inverno. Pure sfregando le mani sulle braccia, non ne aveva ricavato calore. I fiori sbocciati sotto gli alberi sembravano un controsenso, come se la natura si fosse sbagliata, avesse perso il conto dei giorni del calendario. Il lago nero sembrava un buco corvino, dove annegare. Ci aveva anche pensato. Certo, che ci aveva pensato, mentre guardava la sua schiena allontanarsi. E disgustata da quel pensiero, si era accovacciata al suolo, in ginocchio, pregando chissà chi. L’orgoglio le aveva raccontato che stava pregando Dio di cucire quel buco che le aveva aperto dentro, e lei blaterava che invece era lui che stava pregando. Era lui che stava pregando. Fermati, non ti muovere. Stai lì. Non fare un passo. Non dire altro. Non te ne andare.”
  • “Forse, per tutta la vita, vedendo anche uno che gli somigliasse, avrebbe avuto quella stretta allo stomaco e quella contrazione involontaria delle dita della mano, ma era un’abitudine scomoda che non era dannosa.”

Careless whisper

  • "La vide per la prima volta, la rivide finalmente o forse tutto assieme: ebbe coscienza, di nuovo, di chi era, comprendendo finalmente che non la conosceva affatto. Si era affidato a lei, perché era lei, non perché fosse una tra le tante. Ne ebbe terrore, enorme, smisurato, al punto di voler fuggire e non tornare mai più indietro. Ed invece fece un passo, o così gli parve, ed invece forse ne fece due, perché lei era più vicina, o forse ne fece troppi, perché lei improvvisamente era davanti a lui, piccola, sottile, pronta a spezzarsi in mille pezzi"
sep 18 2013 ∞
mar 2 2014 +